Giulio Paolini Et in Arcadia ego

Domenica 12 maggio 2024, alle 16, visita guidata gratuita compresa nel biglietto d'ingresso alla Galleria. Prenotazioni: Segreteria didattica dei Musei Civici Cooperativa Le Macchine Celibi, tel. 045 8036353 - 045 597140, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16, il sabato dalle 9 alle 13, segreteriadidattica@comune.verona.it.


A Palazzo della Ragione, sede della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, è possibile visitare l’inedito progetto di Giulio Paolini dal titolo 

Giulio Paolini
Et in Arcadia ego

curato da Patrizia Nuzzo e Stefano Raimondi

La mostra, realizzata nella cornice di uno storico legame tra Musei Civici – Galleria d’Arte Moderna Achille Forti e ArtVerona, è il risultato della prima collaborazione tra la Galleria e Habitat, la sezione di ArtVerona (13 – 15 ottobre 2023) che ricostruisce ambienti artistici immersivi.

Giulio Paolini | Et in Arcadia Ego

 Mostra “Giulio Paolini Et in Arcadia ego”, Verona, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti
Foto © Francesco Rucci
Courtesy Fondazione Giulio e Anna Paolini, Torino
 


Un ritorno a Verona per Giulio Paolini, che tra il 2001 e il 2002 era stato protagonista di un’antologica a Palazzo Forti, storica sede della Galleria d’Arte Moderna. Oggi come allora, l’artista ha immaginato un percorso lirico e concettuale caratterizzato dagli elementi chiave della sua ricerca, in cui lavori inediti, concepiti per il museo veronese, dialogano con opere della collezione GAM, come L’apparizione della Vergine, presente nella raccolta civica dal 2002.

In Et in Arcadia ego, che dà anche il titolo ad uno dei lavori esposti, Paolini mette in scena il racconto visivo di un artista che si confronta, con rinnovata creatività, sugli “inganni” della rappresentazione – quali la copia, la mimesis, la prospettiva – a favore di una concettualità che rinnova la complessa scacchiera di significati attorno all’opera d’arte. Perduta la tradizionale centralità, l’opera si dispone in uno spazio scenografico in una sorta di “culla” atemporale, in cui il passato vive nel presente e si trasforma nel futuro.

Sono i titoli delle opere stesse a dettare l’evolversi di un racconto che ha inizio con l’autore, spossessato di sé e come pervaso da un’entità incerta, che percorre la Scala della Ragione, e che prosegue con Copia e originale dove il calco in gesso di una mano, in grandezza naturale, dialoga con la forma originale e perfetta dell’uovo di struzzo, nell’incertezza o nell’inversione della propria identità.

In un contesto privo di sicurezze, l’artista indaga le tracce di Una doppia vita nella suddivisione, simmetrica e contraria, di due metà dello stesso luogo. Ambiguità che si riflette anche in Dall’Aurora al Tramonto, dove si trovano evocate le molteplici possibilità e ragioni d’esistenza di un’opera d’arte. Tra queste rientra anche Il modello in persona, abitante emblematico ma allo stesso tempo misterioso, dello studio di un artista.

Il fulcro dell’habitat ruota attorno alla Riapparizione della Vergine, che reinterpreta L’apparizione della Vergine, lavoro datato 1995-1996, presente già in collezione civica GAM. Il lavoro si compone di due elementi disposti l’uno al suolo e l’altro a mezz’aria; sul pavimento è collocato un ingrandimento fotografico di La Sainte Vierge di Francis Picabia, mentre sospesa al soffitto pende la custodia aperta di un violoncello. Entrambi gli elementi alludono a una rivelazione potenziale, a una sublime apparizione: come dall’astuccio echeggia il suono dello strumento assente, così dall’enigmatica chiazza d’inchiostro affiora il disegno di un’ipotetica e illeggibile immagine. In occasione della mostra Giulio Paolini Et in Arcadia ego, l’opera viene riproposta in una versione estesa e amplificata.

Quando

dal 15 ottobre 2023 al 3 marzo 2024 prorogata al 25 agosto 2024
da martedì a domenica dalle 10 alle 18
(ultimo ingresso alle 17.30)
chiuso il lunedì

Dove
  • Galleria d'Arte Moderna 'Achille Forti' - Cortile Mercato Vecchio - Verona
  • FOCUS
  • Copertina del catalogo della mostra Giulio Paolini | Et in Arcadia ego

    Catalogo della mostra

    a cura di Patrizia Nuzzo, Stefano Raimondi
    testi di Lorenzo Balbi, Elisabetta Barisoni, Marcella Beccaria, Beatrice Benedetti, Bettina Della Casa, Giacinto Di Pietrantonio, Maddalena Disch, Chiara Gatti, Denis Isaia, Patrizia Nuzzo, Giulio Paolini, Stefano Raimondi, Caterina Riva, Francesca Rossi, Emma Zanella
    editore Manfredi Edizioni
    anno 2024
    ISBN 9791280049728
    formato 21 x 28 cm
    pagine 96
    copertina con bandelle

    Scheda tecnica


    Cenni biografici

    Nato il 5 novembre 1940 a Genova, Giulio Paolini risiede a Torino.

    Dalla sua prima partecipazione a una mostra collettiva nel 1961 e dalla sua prima personale nel 1964 ha esposto in gallerie e musei di tutto il mondo. Le principali retrospettive si sono tenute allo Stedelijk Museum, Amsterdam (1980), al Nouveau Musée, Villeurbanne (1984), alla Staatsgalerie Stuttgart, Stoccarda (1986), alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma (1988), alla Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, Graz (1998) e alla Fondazione Prada, Milano (2003). Tra le antologiche più recenti si ricordano quelle alla Whitechapel Gallery, Londra (2014), alla Fondazione Carriero, Milano (2018) e al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino (2020).

    Ha partecipato a svariate rassegne di Arte povera ed è stato invitato più volte alla Documenta di Kassel (1972, 1977, 1982, 1992) e alla Biennale di Venezia (1970, 1976, 1978, 1980, 1984, 1986, 1993, 1995, 1997, 2013).

    Nel 2022 è stato insignito del Premio Imperiale per la Pittura, conferitogli dalla Japan Art Association a Tokyo, il più importante riconoscimento in campo artistico. Il suo lavoro è presente in rinomate collezioni pubbliche e private sia nazionali sia internazionali.

    Fin dall'inizio Paolini ha accompagnato la sua ricerca artistica con riflessioni raccolte in libri curati in prima persona: da Idem, con un'introduzione di Italo Calvino (Einaudi, Torino 1975), a Quattro passi. Nel museo senza muse (Einaudi, Torino 2006) e L'autore che credeva di esistere (Johan & Levi, Milano 2012).

    Ha realizzato anche scene e costumi per spettacoli teatrali, tra cui si distinguono i progetti ideati con Carlo Quartucci negli anni ’80 e le scenografie per due opere di Richard Wagner per la regia di Federico Tiezzi (2005, 2007).


    Il progetto Habitat

    Il progetto Habitat nasce per approfondire una specifica ricerca che matura in Italia con Lucio Fontana a partire dalla fine degli anni ’40 e fiorisce in modo definitivo negli anni ’60, sviluppandosi poi con traiettorie diverse e originali fino ai giorni nostri.

    Sono opere che non devono essere semplicemente viste ma vissute, ambienti che vanno abitati, habitat, in cui l’opera è lo spazio stesso che viene creato e plasmato dall’artista. Attraverso questa esplorazione dello spazio trova compimento il processo di partecipazione immersiva del visitatore che è invitato ad esplorare l'ambiente e per la prima volta a “entrare” dentro un’opera d’arte.

    La Galleria d’Arte Moderna, che con questa collaborazione intende riconfermarsi quale realtà istituzionale dinamica e in grado di dare voce e forma ai linguaggi contemporanei, ha scelto Paolini, tra gli artisti italiani più noti e affermati a livello internazionale, in quanto autore che maggiormente ha incentrato la propria ricerca intorno alla correlazione tra spazio, opera e fruitore. 

  • Visite guidate gratuite

    comprese nel biglietto d'ingresso nelle seguenti domeniche:

    • 14 aprile, ore 16
    • 12 maggio, ore 16

     
    Prenotazione entro il giorno precedente

    Segreteria didattica dei Musei Civici
    Cooperativa Le Macchine Celibi
    tel. 045 8036353 - 045 597140
    dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16, il sabato dalle 9 alle 13
    segreteriadidattica@comune.verona.it